sabato 30 gennaio 2016

Toshiba Portégé M200

Nell'ultimo post ho descritto per sommi capi questo portatile convertibile in tablet spiegando anche che il fatto che non ha un lettore CD/DVD e non supporta il boot da USB l'installazione di un qualsiasi sistema operativo diventa particolarmente complessa.
Ho scritto che ho sostituito il disco da 40 giga con Windows XP con uno di recupero che avevo della capienza però di 80 giga, non avevo reinstallato il sistema operativo da zero ma dopo aver rimosso il disco lo avevo clonato mettendolo in un case esterno USB.
Sarà la solita sfiga ma il disco da 80 giga ha avuto vita breve, ogni avvio del portatile era molto molto molto lungo, poi però sembrava andare tutto bene.
Ma lasciamo perdere questo dettaglio sul quale ritornerò.
Come sempre, chissà perchè, con Windows non riesco a convivere, anche perchè come già detto il pennino del tablet una volta girato il display non funziona più e va per conto sua, muovo verso destra e il cursore sale verso sinistra e via di questo passo. Da ignorante che sono con Windows non ho trovato nessuna soluzione quindi ho deciso di installare linux, optando per Fedora questa volta.
Come ho già detto il portatile supporta il boot da DVD esterno solo per pochissimi modelli, ovviamente non quello che ho io.
Il boot da USB non è previsto.
Con linux potrei optare per configurare un server e fare un'installazione con boot da rete ma visto che il portatile supporta il boot da PCMCIA ho provato questa via.
Da un altro portatile con slot PCMCIA ho usato un adattatore PCMCIA per schede CF e copiato su questa l'immagine ISO di installazione di Fedora, proprio come se fosse preparare una chiavetta USB di installazione.
Avvio il TOSHIBA, seleziono il boot da PCMCIA e parte l'installazione, bene .... fino a quando un messaggio di errore mi avvisa che non trova il CD per proseguire con l'installazione.
Ora, benchè non sia un genio, immagino che non possa essere un vero lettore CD/DVD quello che cerca ma più probabilmente una volta avviato il kernel in fase di boot cerca la chiavetta USB, quindi ho creato anche una chiavetta USB e rifatto la procedura di boot da PCMCIA e questa volta l'installazione è proseguita senza problemi.
Con una spesa di circa 20 euro ci si può procurare un adattatore PCMCIA per CF e una scheda da 8 giga, io già li avevo .... ovviamente bisogna avere un altro PC con slot PCMCIA per preparare la scheda, oppure un lettore USB multiformato per SD / CF ecc.
In questa maniera credo che qualsiasi linux che si possa installare da USB si possa installare usando la combinazione PCMCIA/CF e USB, non so se una cosa del genere sia fattibile anche per Windows, ho letto che almeno da Windows 7 in poi sia possibile creare chiavette USB per l'installazione ma personalmente non ci ho mai provato e dubito che su questo portatile Windows 7 possa essere una scelta valida, non credo sia abbastanza potente per poterci lavorare in maniera fluida.
Alla fine ho installato Fedora con ambiente MATE e all'avvio del PC vedevo apparire il seguente messaggio :
ATA1 : SRST failed
una lunga pausa e dopo l'avvio procedeva e poi non sembravano esserci altri problemi.
Dopo tante prove, ho messo il disco su un vecchio PC con lettore CD in modo da poter usare vari tools per la diagnostica dei dischi e pare proprio che questo disco sia il più delle volte inaccessibile, settore 0 andato o quasi.
Reinstallo sul disco da 40 giga, quello che c'era in origine sul portatile, tanto ormai l'installazione non è più un problema e vediamo di configurare il tablet e il maledetto pennino e vediamo cosa viene fuori.
Sarà tema del prossimo post .... quando non so visto che ultimamente ho poco tempo e ancora meno per il blog.